Idee per l’arredamento del bagno stretto e lungo
Hai una stanza da bagno stretta e lunga e credi che sia impossibile arredarla in maniera piacevole e razionale, in modo da eliminare “l’effetto corridoio”?
Questo articolo, allora, fa proprio al caso tuo: ti racconteremo uno dei nostri ultimi progetti, di cui siamo molto orgogliosi e che riguarda proprio l’ipotesi di un bagno particolarmente stretto e lungo.
I nostri clienti, una coppia non più giovanissima, hanno deciso di trasformare la loro casa delle vacanze di Bordighera nella loro residenza definitiva.
Sono venuti a trovarci chiedendoci di rendere più belli, funzionali e ariosi i due bagni di casa, ristrutturandoli completamente.
La prima cosa che abbiamo fatto, allora, è stata un sopralluogo, per capire quale fosse la situazione di partenza.
Quando siamo arrivati a casa dei nostri clienti, ci siamo resi conto che c’era davvero molto da fare, ma anche che c’era tutto il potenziale per rendere le due stanze da bagno più comode per l’uso di tutti i giorni.
Come dicevamo, la situazione di partenza era tutto tranne che funzionale.
Il primo bagno, più grande del secondo, si presentava dimesso. Largo 1,50 m e lungo 5,00 m, non solo sembrava incredibilmente stretto e lungo, ma risultava davvero poco vivibile.
Tra i grossi problemi che presentava, la lavatrice, collocata proprio all’ingresso, era quella che tipicamente si definisce un “pugno in un occhio”. Subito dopo la lavatrice era collocata la vasca da bagno, a seguire il vaso wc con il bidet e, di fronte, il lavabo. Quest’ultimo era l’unico elemento ad essere corredato da un mobile. Per il resto, il bagno era totalmente privo di arredo bagno funzionale per riporre oggetti, prodotti e accessori, tanto che, accanto al lavabo, era stato collocato uno sgabello in legno scuro sul quale era poggiata una bacinella.
Insomma, un bagno anacronistico, mal gestito e che somigliava più ad una stanza di servizio che ad una stanza da bagno.
Il secondo bagno, più piccolo del primo, era, se possibile, ancora più angusto del primo.
Largo solo 1,30 m, presentava un ingombro importante proprio al centro: il box doccia, chiuso, senza porta scorrevole, senza vetri trasparenti, con un piatto doccia piccolissimo, 70cmx70cm. Collocato così al centro della stanza, come un monolite, il box doccia interrompeva la vista e dava un’impressione di spazio angusto da togliere il fiato. I nostri clienti, per passare dal lavabo ai sanitari collocati al di là del box doccia, dovevano fare una sorta di “gimcana”.
La richiesta era molto chiara: dare respiro ad entrambi gli ambienti, razionalizzarli e renderli più piacevoli alla vista. Difficile? Forse. Ma con un paio di accorgimenti, sapevamo di poter già trasformare radicalmente la situazione.
Quando si ha a che fare con un bagno di piccole dimensioni, la posizione del box doccia diventa fondamentale per gestire bene lo spazio.
Se il bagno è stretto e lungo, poi, questo elemento diventa davvero decisivo.
Negli anni ’80, ovvero quando sono stati realizzati i due bagni di cui ci siamo occupati, collocare la doccia alla fine della stanza, vicino alla finestra, era impensabile. Al giorno d’oggi, però, questa soluzione rappresenta una delle più valide per dare ariosità ad un bagno del genere.
Un’altra soluzione può essere quella di realizzare una cosiddetta “doccia passante”, ovvero una doccia a pavimento, collocata al centro della stanza, chiusa da ante scorrevoli e in vetro trasparente su due lati che, se aperte, risultano praticamente invisibili. Quando le ante sono aperte, la doccia non è visibile e non interrompe lo spazio.
I nostri clienti, però, hanno preferito scegliere la soluzione in fondo alla stanza, vicino alla finestra, che abbiamo adottato per entrambi i bagni.
Nel bagno più grande, essendo presenti delle rientranze proprio in prossimità della finestra in fondo alla stanza, abbiamo utilizzato un box doccia sagomato. Nel complesso, il piatto doccia ha dimensioni generose: 150cmx100cm. Naturalmente, abbiamo utilizzato ante in vetro trasparente scorrevoli che, se lasciate aperte, risultano praticamente invisibili, non tolgono nulla alla profondità della stanza e non ostacolano la presa di luce dalla finestra.
Nel bagno piccolo, abbiamo collocato il box doccia nella stessa posizione. Abbiamo posizionato il soffione della doccia all’altezza giusta per non impedire l’apertura della finestra e per non risultare urtante alla vista. Il piatto doccia scelto è molto più grande di quello originario: una doccia comoda che toglie un metro quadrato alla stanza, ma che non risulta impattante.
Insomma, abbiamo realizzato già solo con questa mossa un valido uso dello spazio eliminando l’effetto corridoio.
Un altro elemento importantissimo è la scelta dei toni. Per entrambi i bagni, abbiamo scelto dei colori molto naturali e molto simili tra loro. In un certo senso, abbiamo realizzato due bagni gemelli che differiscono però tra loro per le sfumature.
Dal momento che i nostri clienti ci avevano chiesto dei colori chiari e luminosi, ci siamo orientati sulle sfumature del grigio per i pavimenti e sui toni del beige per le pareti.
Il desiderio dei nostri clienti era quello di poter disporre di due scatole neutre, nelle quali magari giocare con i colori di tessuti e complementi da bagno.
Il bagno più piccolo è caratterizzato da toni chiari ma piuttosto freddi. Il bagno più grande presenta gli stessi colori, ma in una nuance leggermente più calda, con l’aggiunta di particolari in verde salvia negli arredi.
Quando si ha a che fare con un bagno di piccole dimensioni, la posizione del box doccia diventa fondamentale per gestire bene lo spazio.
Se il bagno è stretto e lungo, poi, questo elemento diventa davvero decisivo.
Naturalmente, abbiamo optato per i sanitari sospesi. Non solo questi permettono di dare maggiore ariosità all’ambiente, ma sono anche molto facili da gestire e da collocare rispetto a quelli a terra: gli scarichi sono in alto e quindi possono essere collocati in qualunque punto della stanza.
Naturalmente, abbiamo ricollocato anche il termoarredo: i bagni avevano i caloriferi dietro le porte, così come era in uso negli anni Ottanta. Noi abbiamo sostituito i termosifoni con dei pratici scaldasalviette che abbiamo posizionato dietro a bidet e wc nel bagno piccolo e di fronte alla doccia, leggermente più avanzato verso l’interno della stanza, nel bagno grande.
Per quanto riguarda l’arredo bagno, nel bagno più piccolo, abbiamo scelto di corredare il lavabo di un mobile capiente in una tonalità chiara molto luminosa.
Nel bagno grande, abbiamo scelto un mobile sagomato in una piacevole tonalità verde salvia. Perché non risultasse ingombrante per via della sua collocazione in prossimità della porta, è stato scelto con la pancia curva e una profondità che parte da soli 35 cm per arrivare solo nel punto più profondo a cm 50. Parte del mobile è grigio pietra, come la colonna collocata subito accanto, spaziosa ma non ingombrante, capace di mimetizzare la lavatrice a caricamento verticale che i nostri clienti hanno voluto conservare in quella stanza. Una soluzione molto più valida esteticamente rispetto a quella originaria, quando la lavatrice era immediatamente di fronte alla porta.
Dopo aver effettuato il sopralluogo, aver elaborato il progetto e aver ricevuto l’approvazione dei clienti, siamo riusciti a realizzare il nostro progetto di ristrutturazione completa in soli venti giorni.
Per i nostri clienti, la tempistica era molto importante: ci tenevano a mostrare i bagni rinnovati al figlio in arrivo per Pasqua da Dubai.
Per i mobili c’è voluta qualche settimana in più, ma alla fine, ce l’abbiamo fatta. Alla vigilia di Pasqua, i due bagni erano pronti: completamente rivisitati, stravolti nell’aspetto e nella gestione degli spazi, luminosi e piacevoli alla vista.
Non solo: abbiamo proposto ai nostri clienti di utilizzare la possibilità di usufruire del bonus 50%, con sconto in fattura. Naturalmente, sono stati felicissimi di accettare la nostra proposta. Ci siamo occupati di contattare tutti gli artigiani necessari e di espletare tutte le formalità burocratiche. I clienti si sono limitati a fornirci i dati catastali della casa, insieme ai loro dati anagrafici. Dopodiché, hanno pagato metà della cifra complessiva ad inizio lavori perché il resto era coperto dall’apposito bonus: facile, veloce e conveniente!
I nostri clienti si sono detti soddisfattissimi del risultato finale: siamo riusciti a soddisfare pienamente le loro aspettative.
Questo progetto dimostra chiaramente che avere un bagno stretto e lungo non necessariamente deve essere considerata una disgrazia irrisolvibile.
Negli anni, ci è capitato di ristrutturare bagni anche più angusti di quelli che abbiamo descritto in questo articolo. Diciamo che, in generale, la misura minima è una larghezza di 110 cm: anche in una situazione tanto difficile, si possono ottenere buoni risultati!
Quali sono i segreti per “allargare” lo spazio:
Insomma, da due corridoi di servizio a due bagni piacevoli, di cui poter essere orgogliosi!
Piastrelle > Serie Clay di Ermes Aurelia nella tonalità grigia per il bagno piccolo, e beige per il bagno grande
Piatti doccia > Modello Arturo della TDA con taglio modellato su misura e molto articolato
Porta doccia > Modello Dado Maxi di TDA con apertura centrale nel bagno grande, e nel piccolo porta con anta pieghevole Modello Gioia della CSA
Rubinetteria > Serie Eurosmart di Grohe per usufruire dello sconto in fattura
Sanitari > Serie Sfera della Catalano sospesi con smalto trattato
Mobili > Serie Sistema Gola della Puntotre il termine “gola” identifica la tipologia di apertura senza maniglia
Scaldasalviette > Modello Cambio della Deltacalor
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